La complicata vita dell’automobilista sempre alle prese con i numerosi obblighi di natura economica della sua auto. Con i doveri dovuti e quelli da evitare accuratamente.
Siamo un popolo di automobilisti che quotidianamente allestisce un’interminabile sfilata di autovetture di ogni modello, colore, cilindrata, annata che intasa e soffoca le strade delle nostre città. E siamo milioni. Chi per lavoro, chi per le necessità quotidiane e chi per il solo piacere di avere un volante tra le mani,

E quotidianamente sono numerosi coloro che ricevono una raccomandata dal loro comune di residenza. L’iniziale sorpresa viene subito stoppata dalla lettura dell’ufficio da cui proviene la missiva:: Polizia Locale. Una volta aperta ecco la sgradita sorpresa scritta a chiare lettere in grassetto a scanso di equivoci: VERBALE DI CONTESTAZIONE DI VIOLAZIONE DEL CODICE DELLA STRADA. In parole povere è stata recapitata una multa.
Di seguito si può ben leggere il verbale della violazione, con il dettaglio specifico della stessa, nonché la data e l’ora esatta in cui è stata ravvisata. Nel momento in cui si arriva all’importo da saldare entro i termini previsti monta una contenuta rabbia poiché, comunque, la violazione c’è stata per cui è giusto dover saldare il conto. Non sempre, però, le multe sono frutto di violazioni del codice stradale e non sempre è corretto saldarle a breve.
Multe ‘vere’ e multe ‘false’, occorre fare molta attenzione
Spesso il primo pensiero che accompagna l’automobilista, onesto, una volta ricevuta la dolente comunicazione della multa a lui comminata, è saldarla nel più breve tempo possibile, quasi a volerla immediatamente cancellare dalla propria memoria. Oggi, però, conviene avere un attimo di pazienza in più ed analizzare attentamente quanto è stato recapitato e, soprattutto, la maniera dell’avvenuto recapito.

Come riportato su Instagram da cyber. guru, una nuova truffa si sta diffondendo a macchia d’olio colpendo ignari cittadini. Trattasi di una finta multa che viene recapitata al malcapitato di turno tramite e-mail, SMS o attraverso il sempre più utilizzato messaggio via WhatsApp. La finalità di tale finta multa è di spingere la vittima prescelta a pagare un determinato importo attraverso il ben noto sistema PagoPA. Per rafforzare il messaggio inviato si ‘allega’ una velata minaccia di sanzioni legali nel caso di mancato versamento.
Solitamente il messaggio fa riferimento a violazioni del codice della strada nonché a ‘peccati’ di natura fiscale. Il saldo dell’importo dovuto, mai inferiore ai qualche centinaio di euro, deve avvenire in tempi brevi per non correre il rischio di vedersi raddoppiare la somma da versare. La truffa è studiata bene e realizzata ponendo la massima attenzione anche ai più piccoli, ed apparentemente insignificanti, dettagli. Dai riferimenti alle leggi, ai dati riguardanti le infrazioni fino ai colori ed alle font ufficiali, tutto sembra vero. Sembra vero, ma vero non è.
Trattasi dell’ennesimo tentativo di phishing che, come da definizione, altro non è che una “truffa informatica effettuata inviando un’e-mail con il logo contraffatto di un istituto di credito o di una società di commercio elettronico, in cui si invita il destinatario a fornire dati riservati (numero di carta di credito, password di accesso al servizio di home banking, ecc.), motivando tale richiesta con ragioni di ordine tecnico”. Phishing, se la conosci la eviti.