Ogni zona ha una fascia periodica diversa per accendere il riscaldamento. Andiamo a vedere quella che compete per ogni regione.
L’autunno quest’anno sta regalando un clima sostanzialmente mite, con temperature gradevoli e giornate soleggiate. Ma l’inverno è alle porte, ed è importante informarsi sulle modalità di accensione dei riscaldamenti.
Sia per coloro che hanno un riscaldamento autonomo che centralizzato, ogni anno è importante consultare le regole legate all’accensione con l’arrivo della stagione fredda.
La domanda in questo periodo è sempre la stessa: quando si possono accendere i termosifoni? Per la stagione autunno/inverno 2025-2026, si fa riferimento al Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74, con la possibilità per i singoli comuni di intervenire con decisioni autonome in situazioni di necessità.
L’Italia è divisa in sei zone climatiche, dalla A, la più calda, alla F, la più fredda, alle quali sono abbinate le date in cui si possono tenere accesi i termosifoni. Le zone sono le seguenti:
Fascia A: comprende le zone più calde, tra cui le zone costiere della Sicilia e della Calabria.
Fascia B: comprende le altre aree del sud Italia con clima mite.
Fascia C: comprende le zone costiere centrali e le aree interne meridionali.
Fascia D: comprende la maggior parte delle città del centro e alcune città del nord.
Fascia E: comprende le zone del nord caratterizzate da inverni rigidi, tra cui città come Milano e Torino.
Fascia F: comprende le aree montane, dove le temperature sono basse tutto l’anno.
Per quanto riguarda il calendario di accensione dei termosifoni, stabilito dal DPR 74/2013, le date sono le seguenti:
A: dal 1 dicembre al 15 marzo – 6 ore giornaliere.
B: dal 1 dicembre al 31 marzo – 8 ore giornaliere
C: dal 15 novembre al 31 marzo – 10 ore giornaliere
D: dal 1 novembre 15 aprile – 12 ore giornaliere
E: dal 15 ottobre al 15 aprile – 15 ore giornaliere
F: nessuna limitazione (tutto l’anno)
Le autorità dei singoli comuni, come noto, in occasione di particolari situazioni climatiche che possono creare disagi, possono attuare un proprio provvedimento che autorizzi l’accensione degli impianti alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, con particolare attenzione però alla durata giornaliera – che non deve superare la metà di quella consentita in via ordinaria. In presenza invece di temperature miti, il comune può scegliere di posticipare l’accensione.
Il DPR indica anche i valori massimi della temperatura ambiente da utilizzare per gli impianti durante l’inverno, che non deve superare:
18°C con + 2°C di tolleranza, per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
20°C con + 2°C di tolleranza. per tutte le altre tipologie di edifici.
Per rispettare, oltre alle norme, anche l’ambiente e soprattutto per risparmiare, gli esperti consigliano di programmare l’accensione dei riscaldamenti (laddove possibile), evitando quindi di tenerli accesi tutto il giorno. Spegnere i riscaldamenti circa mezz’ora prima di uscire di casa o di mettersi a dormire, è un’abitudine che può essere molto utile.
Le prossime puntate di Uomini e donne saranno davvero da cardiopalma e le protagoniste indiscusse saranno Gemma…
Per tutti gli amanti del pulito che ancora non ne hanno una in casa, è…
Scoperta drammatica per Adeilaide nelle prossime puntate de Il paradiso delle signore: la contessa vivrà…
Con questo semplicissimo trucco potrai pagare il 30% in meno di bollette: ecco come puoi…
Nuovo richiamo da parte del Ministero della Salute, è allerta su queste uova: non mangiarle…
Nello scarico del lavello non dovresti farci finire nulla, soprattutto queste cose, altrimenti si intaserà…